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.Perché, fra una battaglia e l'altra, intendeva continuare arecitare, a suonare e a cantare per farsi applaudire dai soldati.Ma durantequesti preparativi, giunse la notizia che Galba, governatore della Spagna, siera unito a Vindice e che con lui marciava su Roma.Il Senato, che da tempo spiava l'occasione, dopo essersi assicurata labenevola neutralità dei pretoriani, proclamò imperatore il ribelle proconsole,e Nerone si accorse improvvisamente d'essere solo.Un ufficiale dellaGuardia, cui chiese di accompagnarlo nella fuga, gli rispose con un verso diVirgilio: «È dunque così difficile morire?».Sì, era molto difficile, per lui.Si procurò un po' di veleno, ma non ebbeil coraggio d'ingerirlo.Pensò di buttarsi nel Tevere, ma non ne trovò laforza.Si nascose nella villa di un amico sulla via Salaria, a dieci chilometridalla città.Lì seppe che lo avevano condannato a morte "alla vecchiamaniera" cioè per fustigazione.Atterrito, afferrò un pugnale perimmergerselo nel petto, ma prima ne provò la punta e trovò che "facevamale".Si decise a tagliarsi la gola, quando udì uno zoccolio di cavalli fuordella porta.Ma la mano gli tremò, e fu il suo segretario Epafrodito aguidargliela sulla carotide.«Ah, che artista muore con me!», sussurrò in unrantolo.Le guardie di Galba rispettarono il cadavere che fu piamente sepoltodalla vecchia nutrice e dalla prima amante, Acte.Stranamente assai, la suatomba rimase per molto tempo coperta di fiori sempre freschi, e molti aRoma continuarono a credere ch'egli non fosse morto e stesse per tornare.Ingenere, sono idee che germogliano solo nei terricci fecondati dai rimpianti edalla speranza.Che Nerone fosse, tutto sommato, migliore di come la storia lo hadescritto?
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