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.13Occhi, cari, leggiadri,ov arde viva facech ogni freddo pensier d amor accende:occhi, d anime ladri,lume, riposo e pace,di questa vita mia, che da voi pende; 19poiché non mi contendeil vostro usato orgogliocoi raggi armati suoich io mi sazii di voi,non serò paventoso, come soglio,ma spiegherò le piume,a guisa di farfalla, al vostro lume.26Non son le guancie queste,77Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereove Venere sparsedi sua man gli amaranti e i gelsomini,e quanto bel celestemai in fronte all alba apparse?Son queste quelle perle e quei rubini, 32ond escono i diviniconcenti, che bëatofan pur chi n ode il suono?Che fui, Amor? Che sono?Qual fu pur dianzi, e qual or è il mio stato?Cosa repente impetroch era troppo al pensier poche ore a dietro! 39Vada a fondo di Leteciò che potess il pienofonte turbar de le mie grazie nove.Bevete, occhi, beveteil nettar, che l serenodi due begli occhi fiammeggiando piove.45Io non invidio a Giovel ambrosia sua suave,mentre suggo, qual ape,i fiori, ond Amor rape,per adescar, quanto di dolce egli ave.E bevo la dolce aurach il male di tant anni oggi ristaura.52Aura dolce che spiriodor, che vivo tiemme,conforta, col soffiar, l anima mia;accogli i miei sospirientro le belle gemme,e giù gli manda, ov il mio cor gl invia.58Menami, o lattea via,al sommo del diletto;o neve che m infiamme,scopri le dolci mamme,ch ondeggian sopr il latte del bel petto;78Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzonieremostrami il vago piedech orna di fior la terra, ov egl incede.65Sostien, vita, ch io scoprail nascoso tesoro,che mi fe ricco andar sol del desire:e de la nobil opranon pur le gemme e l oro,ma il terso e molle avorio, lieto, ammire.71Cor mio, perché t adire?Perché turbi il bel viso,ch or ora era sì chiaro?Già il rasserena, o caromio bene: u sono, in terra o in paradiso?Oimè, ch io moro! Or quantofia dolce il mezzo, s il principio è tanto? 78Ah, gallo iniquo e fiero,che col funebre stridoil sonno insieme e le mie gioie ha rotte!Ancora è l aër nero,e tu salti del nido,e le fere si stan ne le lor grotte! 84Sacrificio a la notte,del sangue tuo si faccia,crudel, ch in un momentohai sparso il ben al vento,ch io stringea tra le braccia:a la tua voce mora,sì che dal letto unqua non desti Aurora.91Guarda se ria fortunacon noi vuol pace o tregua,quando nel sonno ancor par che ne segua! 9479Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereSONETTO LXXXIVA vendicar le pene sofferte da lui, i superbi disdegni di leie le ingiurie fattegli da Amore,implora dalla dea Nemesi che faccia tanto innamorardi sé stessa la sua donna, che ne muoia.O refugio de l alme disperate,Nemesi, giusta ultrice dea, per cuidegne vendette de gli orgogli altruivede il mondo ed ha visto in ogn etate; 4le pene mie presenti e le passate,e l alterezze, onde schernito fui,e l ingiurie d Amor per man di lui,siano ai santi occhi tuoi rappresentate.8Vèndicane amboduo; ma non in modoche prenda mia nemica indegno laccio:ché la vendetta onta maggior mi fora! 11Non la stringa né mio né d altrui nodo,ma, ardendo al vago oggetto, ond io mi sfaccio,ami sé stessa sí, che se ne mora.14SONETTO LXXXVTutte le cose inanimate e animate del mondo,conoscono le sue pene amorose, tranne la sua donna che,dopo tant anni, non vi crede ancora.Qual seno adombrâr mai candide vele,qual montagna entro l acque il pié nasconde,qual sí deserto lido batton l onde,che non sien pieni de le mie querele? 4Qual vento ha l aere, che l rischiari o vele,che l feroce mar turbi o che l seconde;che rivesta le selve, o che le sfronde,cui del mio mal l alta cagion si cele? 8Quant onde e pesci ha il mar, quasi omai sannoil mio stato; e, s io piango, mi dàn fede80Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzonierel alga e l arena ch il suo letto fanno.11E questa fera che languir mi vede,quanto più corro il mondo, e d anno in annonel duol m avanzo, tanto men mi crede! 14SONETTO LXXXVIGuardando la luna e pensando alla sua donna lontana,gli par d esser più vicino a lei.Poscia che l sol via se ne porta il giorno,e la terra di sé la notte svelle,vien vaga, luna, apri le luci belle,e fa del tuo bel volto il mondo adorno.4Pon mente al ciel, come mirando intorno,a ciascun passo par che ti rappelle;pon mente quanti eserciti di stelleattendon, desïosi, il tuo ritorno
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