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.14Letteratura italiana Einaudi 116Michelangiolo Buonarroti - Rime107Gli occhi mie vaghi delle cose bellee l alma insieme della suo salutenon hanno altra virtutec ascenda al ciel, che mirar tutte quelle.Dalle più alte stelle 5discende uno splendoreche l desir tira a quelle,e qui si chiama amore.Né altro ha il gentil coreche l innamori e arda, e che l consigli, 10c un volto che negli occhi lor somigli.Letteratura italiana Einaudi 117Michelangiolo Buonarroti - Rime108Indarno spera, come l vulgo dice,chi fa quel che non de grazia o mercede.Non fu , com io credetti, in vo felice,privandomi di me per troppa fede,né spero com al sol nuova fenice 5ritornar più; ché l tempo nol concede.Pur godo il mie gran danno sol perch ioson più mie vostro, che s i fussi mio.Letteratura italiana Einaudi 118Michelangiolo Buonarroti - Rime109Non sempre a tutti è sì pregiato e caroquel che l senso contenta,c un sol non sia che l senta,se ben par dolce, pessimo e amaro.Il buon gusto è sì raro 5c al vulgo errante cedein vista, allor che dentro di sé gode.Così, perdendo, imparoquel che di fuor non vedechi l alma ha trista, e suo sospir non ode.10El mondo è cieco e di suo gradi o lodepiù giova a chi più scarso esser ne vuole,come sferza che nsegna e parte duole.Letteratura italiana Einaudi 119Michelangiolo Buonarroti - Rime110Io dico a voi c al mondo avete datol anima e l corpo e lo spirto nsïeme:in questa cassa oscura è l vostro lato.Letteratura italiana Einaudi 120Michelangiolo Buonarroti - Rime111S egli è, donna, che puoicome cosa mortal, benché sia divadi beltà, c ancor vivae mangi e dorma e parli qui fra noi,a non seguirti poi, 5cessato il dubbio, tuo grazia e mercede,qual pena a tal peccato degna fora?Ché alcun ne pensier suoi,co l occhio che non vede,per virtù propia tardi s innamora.10Disegna in me di fuora,com io fo in pietra od in candido foglio,che nulla ha dentro, e èvvi ciò ch io voglio.Letteratura italiana Einaudi 121Michelangiolo Buonarroti - Rime112Il mio refugio e l mio ultimo scampoqual più sicuro è, che non sia men forteche l pianger e l pregar? e non m aita.Amore e crudeltà m han posto il campo:l un s arma di pietà, l altro di morte; 5questa n ancide, e l altra tien in vita.Così l alma impeditadel mio morir, che sol poria giovarne,più volte per andarnes è mossa là dov esser sempre spera, 10dov è beltà sol fuor di donna altiera;ma l imagine vera,della qual vivo, allor risorge al core,perché da morte non sia vinto amore.Letteratura italiana Einaudi 122Michelangiolo Buonarroti - Rime113Esser non può già ma che gli occhi santiprendin de mie, com io di lor, diletto,rendendo al divo aspetto,per dolci risi, amari e tristi pianti.O fallace speranza degli amanti! 5Com esser può dissimile e disparil infinita beltà, l superchio lumeda ogni mie costume,che meco ardendo, non ardin del pari?Fra duo volti diversi e sì contrari 10s adira e parte da l un zoppo Amore;né può far forza che di me gl incresca,quand in un gentil coreentra di foco, e d acqua par che n esca.Letteratura italiana Einaudi 123Michelangiolo Buonarroti - Rime114Ben vinci ogni durezzacogli occhi tuo, com ogni luce ancora;ché, s alcun d allegrezza avvien che mora,allor sarebbe l orache gran pietà comanda a gran bellezza.5E se nel foco avvezzanon fusse l alma, già morto sareialle promesse de tuo primi sguardi,ove non fur ma tardigl ingordi mie nimici, anz occhi mei; 10né doler mi potreidi questo non poter, che non è teco.Bellezza e grazia equalmente infinita,dove più porgi aita,men puoi non tor la vita, 15né puoi non far chiunche tu miri cieco.Letteratura italiana Einaudi 124Michelangiolo Buonarroti - Rime115Lezi, vezzi, carezze, or, feste e perle,chi potria ma vederlecogli atti suo divin l uman lavoro,ove l argento e l oroda le riceve o duplica suo luce? 5Ogni gemma più lucedagli occhi suo che da propia virtute.Letteratura italiana Einaudi 125Michelangiolo Buonarroti - Rime116Non mi posso tener né voglio, Amore,crescendo al tuo furore,ch i nol te dica e giuri:quante più inaspri e nduri,a più virtù l alma consigli e sproni; 5e se talor perdonia la mie morte, agli angosciosi pianti,com a colui che muore,dentro mi sento il coremancar, mancando i mie tormenti tanti.10Occhi lucenti e santi,mie poca grazia m è ben dolce e cara,c assai acquista chi perdendo impara
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